Avrete sicuramente già sentito parlare degli Herschel se siete grandi appassionati di astronomia, ma se non è così non preoccupatevi: in questo articolo introduciamo ed approfondiamo tutto ciò che riguarda questa importante famiglia di astronomi partendo proprio dal loro pioniere.
William Herschel: scopritore di Urano ed Encelado
William Herschel, figlio di Isaac Herschel e Anna Ilse Moritzen, nacque ad Hannover nel 1738. Da giovane lavorò come musicista della fanteria seguendo le orme di suo padre ed entrando proprio nella sua banda.
L’esordio da astronomo
Dopo lo scoppio della guerra dei sette anni si trasferì in Inghilterra dove, mentre proseguiva con l’attività da musicista, rimase affascinato dall’astronomia dopo aver letto alcuni libri a riguardo. Dunque iniziò le osservazioni astronomiche con l’utilizzo di un telescopio preso in prestito ma, trovandolo insufficiente, decise di costruirsene uno (e spoiler: non sarà l’unico). Così nel 1775 aveva già iniziato a condurre osservazioni sistematiche.
Il 13 marzo del 1781 scoprì per caso il pianeta Urano: infatti era alla ricerca di stelle doppie (sistema stellare formato da due stelle) per i suoi studi sulle parallassi stellari. Inoltre, quando lo identificò credeva che fosse una cometa, come effettivamente scrisse nel suo saggio Account of a Comet.
L’immediato successo
A quel punto, resosi conto della grandiosa scoperta, venne nominato Astronomo del Re (una nuova carica ideata apposta per lui, diversa da quella di Astronomo Reale) da Giorgio III e gli fu commissionata la costruzione di un grande telescopio riflettore, con uno specchio del diametro di 120 centimetri ed una distanza focale di circa 12 metri. Con i telescopi a specchio da lui costruiti, risultanti tra i più potenti dell’epoca, fece delle importanti scoperte: due satelliti di Urano, Titania e Oberon, nel 1787 e due satelliti di Saturno, Encelado e Mimas, nel 1789. Inoltre, con sua sorella Caroline, che lasciò Hannover per diventare sua assistente, William Herschel scoprì migliaia di nebulose, stelle doppie, ammassi ed altri oggetti celesti.
Infine, nell’opera On the Construction of the Heavens (1785), Herschel riuscì a delineare la struttura tridimensionale della Via Lattea.
Non solo un astronomo
Ma a quanto pare l’astronomia non fu l’unico campo in cui si cimentò Herschel: infatti, è noto anche per la scoperta dei raggi infrarossi, realizzata attraverso un esperimento ingegnoso condotto nel 1800. Egli posizionò un termometro a mercurio nello spettro di luce generato da un prisma di vetro, misurando il calore delle diverse bande colorate. Con sua sorpresa, notò che il mercurio continuava a salire anche quando spostava il termometro oltre il limite rosso dello spettro, in una zona priva di luce visibile. Questo fu il primo esperimento a dimostrare che il calore poteva essere trasmesso tramite una forma di energia invisibile.
Onori e riconoscimenti
Morì, infine, nel 1822. A lui sono intitolati il William Herschel Telescope (WHT), situato nelle Isole Canarie; il telescopio spaziale Herschel Space Observatory (HSO) dell’Agenzia Spaziale Europea; infine, sono stati chiamati col suo nome l’asteroide 2000 Herschel e tre crateri: uno sulla Luna, uno su Marte ed uno su Mimas.
L’eredità del figlio: John Herschel
John Herschel (1792-1871) ereditò la passione per l’astronomia dal padre William e ne riprese anche l’osservatorio; rilevante è il periodo in cui visse a Capo di Buona Speranza. Tra i tanti avvenimenti è importante ricordare che pubblicò il primo catalogo astronomico dell’emisfero australe, scoprì che le nubi di Magellano sono formate da stelle ed osservò la cometa di Halley al suo passaggio del 1835.
E’, inoltre, curioso sapere che fu il primo ad utilizzare il giorno giuliano in astronomia e che i termini fotografia, positivo e negativo, furono coniati di lui stesso. Il suo libro Lineamenti di astronomia fu considerato per decenni un’opera fondamentale.
L’eredità del nipote: Alexander Herschel
Sebbene meno conosciuto di suo nonno e di suo padre, Alexander Herschel ha, altrettanto, svolto un ruolo importante in astrofisica, specialmente nella spettroscopia meteorica. Lavorò anche all’identificazione delle comete come fonti di sciami meteorici.
Oltre all’astronomia meteorica, Herschel si interessò a molti rami della fisica e divenne membro della Physical Society of London nel 1889. Contribuì frequentemente a Nature e un articolo su “The Matter of Space” nel 1883 fu particolarmente degno di nota.
La “Royal Family dell’astronomia”
La famiglia Herschel ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’astronomia. Dalle scoperte di nuovi pianeti e satelliti, alle innovazioni in campo scientifico e alle scoperte nel campo della fisica. Il loro contributo alla conoscenza dello spazio e dell’universo è inestimabile.
Fonti:
- https://www.britannica.com/biography/William-Herschel
- https://www.treccani.it/enciclopedia/sir-frederik-william-herschel_(Enciclopedia-Italiana)/
- https://www.accademiadellescienze.it/accademia/soci/Frederik-William-Herschel
- https://www.britannica.com/biography/John-Herschel
- https://www.accademiadellescienze.it/accademia/soci/John-Frederick-William-Herschel
- Libro: “La Scienza. Vol.1 – L’Universo”
Leave a comment