Ormai da quasi un mese (a partire dal 25 giugno 2023) quattro membri dell’equipaggio NASA hanno preso parte alla prima delle tre missioni CHAPEA ed iniziato la loro avventura della durata di un anno all’interno del Mars Dune Alpha, una struttura creata per simulare l’habitat marziano sulla Terra, con lo scopo di monitorare lo stato psicofisico dei partecipanti alla missione e raccogliere dati per dei futuri avamposti sul pianeta rosso.
Ma vediamo nel dettaglio le missioni CHAPEA e l’habitat appositamente creato per queste.
Mars Dune Alpha: l’habitat del pianeta rosso.
Il Mars Dune Alpha, appositamente creato per CHAPEA, è un habitat simil marziano composto di una base di 160 metri quadri in lavacrete, che per un anno dovrà ospitare i quattro membri selezionati dalla NASA, e una struttura “esterna” racchiusa in una bolla gonfiabile con immagini del pianeta rosso e riempita di sabbia in modo che possa simulare l’ambiente esterno. Questa sarà raggiungibile dalla base, dopo che i partecipanti avranno indossato delle finte tute spaziali, tramite un airlock.
La struttura, che occupa un’area del Johnson Space Center a Houston, è stata stampata in 3D poiché sarebbe più efficiente in termini di costi non lanciare grandi quantità di materiali preassemblati sui voli per la costruzione della struttura vera e propria su Marte.
La struttura è divisa in:
- Quattro alloggi privati per l’equipaggio
- Postazioni di lavoro dedicate
- Postazione medica dedicata
- Area salotto comune
- Stazioni di coltivazione alimentare
- Cambusa
CHAPEA e le future basi su Marte.
Abbiamo ben capito che CHAPEA (Crew Health and Performance Exploration Analog) comprende delle missioni “di preparazione” per un futuro in cui avremo delle basi spaziali sul pianeta rosso. Nel dettaglio queste missioni sono tre: come già detto all’inizio dell’articolo, la prima è iniziata il 25 giugno di quest’anno, la seconda avrà luogo nel 2025 e la terza nel 2026.
Negli anni passati sono state fatte altre simulazioni marziane ma queste sono innovative poiché si concentrano molto di più sulla salute psicologica di chi resta in isolamento su un’altro pianeta per un tempo abbastanza lungo, e sui rapporti tra i membri dell’equipaggio.
Quest’ultimo è composto, come già detto, da 4 membri e 2 “di riserva” nel caso i primi quattro non vadano d’accordo tra loro. I membri della prima missione sono:
- Kelly Haston, comandante.
- Ross Brockwell, ingegnere di volo
- Nathan Jones, ufficiale medico
- Anca Selariu, ufficiale scientifico
Per questi coraggiosi partecipanti sono in programma situazioni e problematiche estremamente realistiche da affrontare: problemi e disfunzioni all’attrezzatura, limite di strumenti e risorse, missioni extraveicolari all’esterno dell’abitazione (in cui verranno aiutati con tapis roulant e visori in realtà virtuale per aumentare l’effetto realistico), contatti con l’esterno solo tramite telefonate con un ritardo di 22 minuti (come effettivamente sarà per i contatti tra la Terra e Marte), lavoro e ricerche all’interno della base e tanto altro ancora.
È estremamente importante che tutto ciò sia realistico poiché i dati che ne otterremo sono essenziali a capire come costruire i futuri avamposti su Marte e come garantire le sopravvivenza delle persone che ci andranno.
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