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Inversione campo magnetico: catastrofe in vista?

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Il campo magnetico Terrestre è “vivo”.

Da quando è stato scoperto dal fisico tedesco Carl Gauss nel 1832, il campo magnetico terrestre ha sempre svolto la sua mansione di “difensore” terrestre con egregie qualità e spirito di sacrificio guadagnandosi, a tutti gli effetti, il rispetto e gratitudine di tutte le forme di vita sul pianeta.  Senza di esso non si sarebbe né sviluppata, né sopravvissuta nessuna forma di vita. Costantemente a lavoro, il campo magnetico è il Tony Stark che tutti adorano e che tutti non vorrebbero mai vedere schioccare per l’ultima volta le sue dita anche perché non ci sarebbero più Avengers alla ricerca delle gemme dell’infinito per riportare tutto indietro.

Composizione del campo geomagnetico

Dai dati raccolti in alcune centinaia di anni si deduce che il campo geomagnetico è composto da tre parti, le prime due appartenenti al campo interno e la terza all’esterno, suddivisi come segue:

Campo nucleare che, sebbene variabile nel tempo, cambia in modo relativamente lento ed ha origine nel nucleo esterno ad opera di sistemi di correnti elettriche;

Campo crostale, generato da rocce magnetizzate dal campo nucleare, che crea anomalie magnetiche locali;

Campo esterno o atmosferico ed il campo indotto interno. Il primo è generato da correnti elettriche prodotte nell’atmosfera terrestre per interazione del campo magnetico con il vento solare ed il secondo da un campo indotto nella crosta e nel mantello dalle stesse correnti.

Il campo geomagnetico non è omogeneo lungo la superficie terrestre e le sue variazioni non riflettono né le variazioni della geologia di superficie, né la morfologia topografica. Il polo nord magnetico della Terra si è spostato di quasi 966 km in direzione nord nord-ovest, e la sua velocità di spostamento è aumentata da circa 16 a quasi 55 km all’anno. L’analisi armonica sferica dei dati del campo magnetico di superficie dimostra che più del 94% del campo è di origine interna e la rimanenza è di origine esterna.

Problemi in vista?

Il nostro campo magnetico è sempre pronto a proteggerci dalle radiazioni, pronto a deviare le particelle più nocive provenienti dal Sole. Come tutti i supereroi, però, anche lui ha dei momenti di crisi. Alcuni indizi fanno pensare proprio che siamo in procinto di una rivoluzione epocale: una nuova inversione di polarità del campo magnetico sembra prossima verificarsi.

Il campo magnetico terrestre, infatti, non è né costante nel tempo, né uniforme nello spazio. Le variazioni del campo in direzione ed intensità possono essere misurate come valori medi giornalieri, mensili ed annuali. Nel corso delle ere geologiche queste variazioni hanno portato alla deriva dei poli magnetici ed a ripetuti fenomeni di inversione del campo, ovvero di scambio dei poli magnetici Nord e Sud. L’origine delle variazioni può essere sia interna sia esterna.

Le variazioni a lungo periodo, “variazioni secolari“, sono dovute a cambiamenti nelle sorgenti profonde e sono riconosciute dai dati degli osservatori magnetici e dei record archeologici e geologici (paleomagnetismo). Le variazioni a breve periodo (da pochi minuti fino a 5 anni) sono di origine esterna

Ma quali potrebbero essere, ai giorni nostri, le conseguenze di una nuova inversione?

Teoria di Adamo ed Eva e disinformazione sull’inversione dei poli magnetici

I graduali cambiamenti nell’intensità e nell’ubicazione dei poli nord e sud magnetici terrestri, possono portare come detto, alla loro inversione e quando si verifica, i due poli si scambino tra di loro. Ma questi eventi geomagnetici sono responsabili di condizioni climatiche estreme, estinzioni ed anche disastri?

Questi spostamenti possono avere, un impatto su satelliti e sistemi di navigazione basati sulla tecnologia magnetica (cellulari, navi, linee aeree commerciali), ma non ci sono evidenze sul fatto che influenzino il clima terrestre.

Tuttavia secondo una teoria cospirazionista, molto in trend sui social, ovvero la teoria della Storia Adamo ed Eva, presentata in un episodio del podcast “Joe Rogan Experience.”, non è così.

Tra gennaio ed aprile 2023, il gruppo di monitoraggio dei media Matters, ha identificato sette video virali dell’episodio di gennaio riguardanti la suddetta cospirazione. Questa falsa teoria è stata coniata nel 1965 da Chan Thomas, ex dipendente dell’aeronautica militare statunitense, che ha ipotizzato che l’inversione dei poli magnetici sia responsabile dell’estinzione di varie civiltà antiche. Thomas sosteneva che la prima alluvione avvenne ai tempi di Adamo ed Eva, seguita dal diluvio con Noè e l’Arca, mentre il terzo evento ancora non si è verificato, ma potrebbe farlo a breve.

Escursione di Laschamps

Uno studio del 2021 collega l’escursione di Laschamps (inversione dei poli avvenuta presumibilmente 41.500 anni fa) a sconvolgimenti climatici, eventi di estinzione ed addirittura a cambiamenti nel comportamento umano. I “teorici” hanno ipotizzato che, in un periodo in cui il campo magnetico della Terra era più debole del normale, le più forti radiazioni solari e cosmiche, abbiano potuto penetrare l’atmosfera terrestre, alterando i livelli di ozono e causando cambiamenti nel clima del pianeta ed eventi di estinzione. Per gli scienziati invece, non c’è mai stato nulla di tutto ciò negli ultimi 2,8 milioni di anni e sicuramente nulla di significativamente rilevante che abbia influenzato le ultime tre escursioni del campo magnetico, né altri eventi di questo tipo.

E quindi cosa accade realmente durante un’inversione del campo?

Durante un evento di inversione, i poli magnetici che si trovano a nord ed a sud del pianeta, si scambiano di posizione. Questo avviene in media ogni 300.000 anni circa, ma secondo la NASA l’ultima inversione è avvenuta circa 780.000 anni fa. Nella storia geologica della Terra, le inversioni di polarità sono relativamente comuni: sono state 183 negli ultimi 83 milioni di anni.

Quando si verifica un cambio di polarità, in sostanza la forza del campo magnetico diminuisce, ma senza lasciare il pianeta completamente indifeso: la magnetosfera coopera con l’atmosfera terrestre nel deviare la maggior parte dell’energia spaziale dannosa, prima che questa raggiunga la superficie terrestre.

Nei dati paleoclimatici non ci sono evidenze chiare che colleghino i cambiamenti magnetici al clima, in occasione di grandi inversioni o quasi inversioni magnetiche non ci sono variazioni climatiche, né estinzioni di massa corrispondenti. Quindi possiamo stare relativamente tranquilli che un’ipotetica prossima inversione del magnetismo terrestre, non provocherà estinzioni di massa, disastri naturali incalcolabili, ma solo qualche ora o giorni di down dei social network, che in fin dei conti, è la vera catastrofe per l’essere umano.

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