Sono tanti i fenomeni particolari ed affascinanti che la fisica ci presenta continuamente, con altrettante curiose spiegazioni dietro ciò che sembra magia, e tra questi non possono assolutamente mancare quelli dell’ottica atmosferica. Quest’ultima è una branca della fisica atmosferica che si occupa dei fenomeni ottici che avvengono nell’atmosfera terrestre, appunto.
I pilastri di luce, di cui si è parlato anche recentemente per la loro apparizione in Giappone a maggio di quest’anno, fanno proprio parte dei fenomeni di cui si occupa questa intrigante disciplina. Se avete visto qualche foto vi sarete resi conto che la loro denominazione tiene esattamente fede alla loro apparenza: essi sono, visivamente, dei raggi di luce che si estendono verticalmente sopra o sotto (o entrambi) una sorgente luminosa, proprio come fossero dei pilastri.
La spiegazione fisica
Questi fenomeni si verificano, in genere, in luoghi che si trovano ad alte latitudini per un motivo ben preciso che ha a che fare con la loro spiegazione: la luce, proveniente da una sorgente di luce naturale (sole, luna) o artificiale (per esempio i lampioni della luce), interagisce con i cristalli esagonali che in questi casi si trovano nell’atmosfera. Di conseguenza, questi ultimi si comportano come prismi, riflettendo la luce; nel caso, poi, in cui questi cristalli siano orientati orizzontalmente mentre cadono nell’aria otteniamo i succitati light pillars. Inoltre, più i cristalli sono grandi e numerosi, più le colonne di luce saranno pronunciate ed allungate.
Al contrario di un raggio luminoso, dunque, un pilastro di luce non è situato fisicamente sopra o sotto la fonte luminosa: la sua forma, che appare come una linea verticale, è un’illusione ottica causata dalla riflessione simultanea dei cristalli di ghiaccio. Solo i cristalli posizionati lungo un piano verticale condiviso indirizzano i raggi luminosi verso chi osserva.
Come osservarli al meglio
Se hai la fortuna di poter osservare questo grandioso fenomeno, per apprezzarlo appieno è essenziale osservarlo in condizioni ben precise: cerca i pilastri vicino al tramonto o all’alba, quando l’angolazione del sole è bassa sull’orizzonte. I cieli sereni con una moderata quantità di nuvole ad alta quota sono l’ideale, poiché queste contengono spesso i cristalli di ghiaccio necessari per la formazione delle colonne.
La pazienza è fondamentale, poiché i pilastri potrebbero non essere sempre visibili o potrebbero apparire deboli. Tuttavia, quando le condizioni giuste si verificano perfettamente e contemporaneamente, lo spettacolo che si svolge nel cielo vale davvero l’attesa.
Sebbene i pilastri solari (la cui sorgente luminosa è, appunto, il sole) siano il tipo di pilastro più comunemente osservato, fenomeni simili possono verificarsi anche con altre fonti di luce, come i lampioni o persino la luna.
Conclusione
I pilastri di luce sono, quindi, più di un semplice gioco ottico: sono un esempio concreto di come la fisica possa spiegare e rendere ancora più straordinaria la realtà che viviamo. Ogni volta che avremo la fortuna di scorgerli nel cielo, avremo la possibilità di contemplare un fenomeno che ci collega direttamente alle meraviglie dell’atmosfera terrestre, ampliando la nostra percezione del mondo e la nostra capacità di meravigliarci davanti alla natura.
Fonti:
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