La missione di Starliner
La CST-100 Starliner è una capsula spaziale sviluppata da Boeing in collaborazione con Bigelow Aerospace. La sua missione primaria è quella di trasportare gli equipaggi della Stazione spaziale internazionale e di eventuali stazioni spaziali private, come la programmata Bigelow Aerospace Commercial Space Station. Starliner è composta da una capsula per l’equipaggio riutilizzabile e da un modulo di servizio non riutilizzabile.
Piccoli problemi tecnici
La navicella spaziale di Boeing, è ancora agganciata alla Stazione Spaziale Internazionale dal 6 giugno. Doveva rimanerci per soli otto giorni per poi riportare i due astronauti, Butch Wilmore e Suni Williams a Terra. Ma diversi problemi tecnici tra cui perdite di elio e problemi di propulsione, ne hanno fatto ritardare il rientro e la Nasa ha deciso di chiedere un «passaggio», per i soli due astronauti, alla Dragon di SpaceX, per febbraio 2025. Ma l’agonia sta per finire.
Tutto è pronto per il rientro di Starliner sulla Terra previsto per il 6 settembre 2024, se le condizioni meteo lo permetteranno, ma senza equipaggio a bordo. Starliner si sgancerà in autonomia dalla Stazione Spaziale Internazionale e poi affronterà il suo volo che durerà circa 6 ore. Ad un’altitudine di circa ottomila piedi, si aprirà il paracadute che sfrutterà il suo innovativo sistema di Airbag, gonfiati a due minuti dall’atterraggio. La destinazione finale di Starliner è la fabbrica di Boeing al Kennedy Space Center, dove si proverà a capire cos’è andato storto in questo (sfortunato) viaggio inaugurale.
Momenti di Panico
In questi giorni, la Navicella, ha dato una nuova preoccupazione alla Nasa, con uno strano suono che – inizialmente – non riuscivano a spiegarsi. Il rumore è descritto come un suono pulsato, simile a quello di un sonar, proveniente da un altoparlante e si sentiva all’interno di Starliner. Lo si percepiva sul sottofondo di un audio che aveva registrato una conversazione tra Butch Wilmore ed il Controllo Missione del John Space Center di Houston. La Nasa ne ha studiato la provenienza e lunedì 2 settembre ha ufficialmente dichiarato che non si tratta di un problema tecnico.
La parola agli esperti
Secondo le prime ipotesi, la fonte del rumore proverrebbe da un circuito di feedback degli altoparlanti e microfoni tra la Stazione Spaziale e Starliner. La conferma da parte degli esperti della Nasa è arrivata lunedì scorso, che ufficialmente ha decretato che il suono pulsante proveniente da un altoparlante nella navicella spaziale Starliner della Boeing si è interrotto. Il feedback dall’altoparlante era il risultato di una configurazione audio tra la stazione spaziale e lo Starliner. Il sistema audio della stazione spaziale è complesso e consente l’interconnessione di più veicoli spaziali e moduli ed è normale avvertire rumore e feedback.
Per la Nasa quindi è piuttosto comune che succeda e i gli esperti sostengono che non ha alcun impatto tecnico sull’equipaggio, su Starliner o sulle operazioni della Iss.
Curiosità sul rumore nello spazio e fenomeni simili
Il vuoto dello spazio rende impossibile la trasmissione del suono come sulla Terra, ma all’interno delle navicelle o delle stazioni spaziali, i suoni possono essere causati da vibrazioni o differenze di pressione. Questi fenomeni, benché privi di conseguenze tecniche, spesso generano curiosità e speculazioni tra gli appassionati di astronomia e scienza.
Rumori nello Spazio
Lo strano rumore, estrapolato dal meteorologo Rob Dale, è stato segnalato per la prima volta da Ars Technica, che ha riferito di come le stranezze audio nei veicoli spaziali non siano una novità. Un esempio è durante il primo volo spaziale con esseri umani della Cina nel 2003. L’astronauta Yang Liwei aveva riferito di aver sentito quello che sembrava un secchio di ferro colpito da un martello di legno mentre era in orbita. Successivamente gli esperti si sono resi conto che il rumore era dovuto a una differenza di pressione tra le pareti interne ed esterne della navicella.
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